«Prometeo» (1° maggio 1944)*
«L’antifascismo dei partiti democratici, che nella fase più acuta della crisi italiana si affiancarono al fascismo come a fratello maggiore; l’antifascismo del vecchio e glorioso partito socialista, che per congenita verbosa dabbenaggine politica gli ha spianato la strada lastricandola con le sue debolezze e i suoi errori, non è il nostro antifascismo.
«Semmai, il comunismo è antifascista allo stesso modo che è antiliberale e antidemocratico; la distinzione perciò tra fascismo e borghesia antifascista è per noi quanto mai arbitraria, artificiosa e polemica, ché pullulano entrambi dalla stessa matrice storica.
«Concepiamo la lotta contro il fascismo come lotta che deve essere condotta innanzitutto e soprattutto contro il capitalismo, che al fascismo ha dato anima e corpo, gli ha trasfuso tutto l’odio che la paura folle della perdita del privilegio può ispirare, e gli ha armato la mano per farne l’esecutore cieco, bestiale, della sua vendetta di classe.
«Chi sul piano della formulazione teorica, come su quello della lotta politica, distingue il fascismo dalla borghesia, la guerra fascista dalla guerra democratica, è esso stesso obbiettivamente, inconsciamente forse, fascista in potenza.
«Solo la lotta totale, spietata, contro il capitalismo, contro ogni sua manifestazione, ed in particolare contro la guerra che del capitalismo è la estrema, più iniqua e barbara manifestazione, garantisce la serietà e la concretezza della lotta contro il fascismo mussoliniano di oggi e il fascismo democratico di domani.»
* Organo del Partito Comunista Internazionalista (1943-1952)
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