In questo teatro, in cui l’immagine della vita sostituisce la sua
realizzazione, la sola scelta sembra essere tra la diversità dei ruoli che ci
vengono offerti. La separazione regna ovunque — che sia tra i diversi ruoli del
repertorio di un attore individuale (per esempio, al lavoro o nel tempo libero)
o nella “comunicazione” tra un attore e un altro.
Come per un tacito accordo, tutti quanti accettano l’ineluttabilità di
questa farsa. Il malcontento si limita a rivendicare una nuova messa in scena o
una più giusta distribuzione dei ruoli. Qualcuno, insoddisfatto da questa forma
di “cambiamento”, improvvisa personaggi più gradevoli, testi più divertenti,
nella gamma di ruoli che gli è consentita. In questo modo essi ravvivano un
intreccio trito e ritrito e lo spettacolo continua, the Show goes on.
Gli aspetti del dramma meno plausibili sono sostenuti dalle attrattive
ideologiche. Così il genere nella sua interezza non è mai messo in questione,
allontanando il giorno in cui faremo veramente crollare il palco.
In un gioco in cui ogni scelta è una negazione di sé, la sola alternativa
reale è rifiutare di giocare.
* * *
Nel rovesciamento di prospettiva, ogni elemento del dramma è visto in
relazione con tutte le possibilità reali: proiettato nella totalità. La
costrizione, la mediazione, il ruolo sono rifiutati e sostituiti dai loro
contrari, tre progetti inseparabili: la partecipazione, fondata sulla passione
del gioco; la comunicazione, fondata sulla passione d’amore; e la
realizzazione, fondata sulla passione di creare.
Secondo i propri criteri, lo spettacolo sembra andare avanti pacificamente
giacché, fondato sulla separazione, il frammentario, esso non può concepire l’unità
di questi progetti come trasparenza di relazioni umane che favoriscano la
partecipazione reale di tutti alla realizzazione di ciascun individuo.
Così, lo spettacolo osserva con fiducia i suoi attori continuare a ripetere
le loro battute, ignorando che si stanno introducendo alcuni “capovolgimenti”
che non potranno risolversi “drammaticamente” se non con la sua distruzione.
Prendendo i nostri sogni e i nostri desideri come base della nostra
attività, e partecipando a questo gioco in maniera totale e coerente, noi ci
poniamo in contraddizione con tutto ciò che contraddice il nostro progetto
fondamentale: la libera costruzione della vita quotidiana.
GRUPPO “1044”
Agosto 1970
Agosto 1970
[Tratto dal sito Bureau of Public Secrets]
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